GIGANTE 19 [prima parte]


"Belve di Città" - testi di Luigi Mignacco, disegni di Luigi Piccatto

E' sempre una bella sensazione sfogliare un albo (letteralmente) gigante, soprattutto quando la storia si lascia leggere con piacere. E questo, per fortuna, è il caso di "Belve di Città".
Si parte subito senza troppi indugi, con la belva in questione (anzi l'ombra) che commette un efferato delitto. Ma il dubbio che belva non sia viene subito ai lettori più attenti, e forse anche ai meno. Il presunto animale, infatti, si "limita" a fare a pezzi la vittima senza nutrirsene.
Nel frattempo, fa il suo ritorno un personaggio conosciuto nelle pagine del numero 37 della serie regolare. Il suo nome è Seline. E neanche a dirlo, al nostro old boy comincia a frullare per la testa che sia stata proprio lei ad uccidere il malcapitato. Non il primo, però, che verrà scoperto più avanti, ma quello di un'altra sfortunata vagabonda. Ma Dylan dovrà convincersi che c'è qualcos'altro (o qualcun altro) dietro al mistero della "tigre", e che Seline forse non è implicata. Almeno non come aveva immaginato.
Questo "Belve di Città" è un buona storia. Niente di eccezionale, intendiamoci, ma senza dubbio il lettore potrà rimanere soddisfatto dell'apertura del nuovo Gigante. C'è un pò tutto; vecchi trucchi, vecchie conoscenze, vecchie speranze, vecchi problemi. Ecco, forse il suo punto debole è proprio questo. Qualche novità non avrebbe certo guastato, ma ci accontentiamo.


"Autoscatto" - testi di Giancarlo Marzano, disegni di Piero Dall'Agnol

E purtroppo non posso dire altrettanto per questo "Autoscatto". Qui no. Qui non ci accontentiamo.
Si arriva ad un finale (davvero scarso), sfruttando idee già viste, e per quanto mi riguarda, facilmente riconoscibili. Sto parlando del particolare hobby dell'uomo amato da Amélie. Chi sa di che stiamo parlando, sarà abbastanza indignato quanto me leggendo la storia in questione. Chi invece non sa, potrà apprezzare un'idea carina per poi venire a conoscenza di tutto ciò ed essere indignato quanto i primi. Non c'è altro da dire.

0 commenti:

 

Dylan Dogger Design by Insight © 2009